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Tannoy HPD 315 12’s Cheviot – sfatiamo un mito


Ecco volevo inserire la parola “mito” nel titolo, chi  le conosce probabilmente leggendo “sfatiamo un mito” ha iniziato questo articoletto un po’ stizzito. E infatti nessun mito da sfatare. Se vado sul forum di videohifi nella sezione in cui gli utenti postano il loro impianto si trovano solo Tannoy, Altec, Klipsh, e poche altre rarità. Se i grandi intenditori, o grandi ascoltatori scelgono tutti la stessa cosa ci sarà un valido motivo… beh intanto il vintage è ad un livello appena inferiore, o uguale o superiore ai migliori sistemi dell’epoca odierna costando però una frazione. Il vintage è bello, bellissimo. Il vintage si avvale dei magneti in alnico (ora dismessi) che consente una dinamica difficilmente raggiungibile dalla ferrite. E insomma che cos’ha questo diffusore? Beh rasenta la perfezione. A parte l’implementazi0ne del basso in reflex che non è la scelta migliore in assoluto e da un carattere specifico alle ottave basse il resto del diffusore risponde al top sempre e comunque per ogni parametro in cui l’orecchio-cervello può cercare un’analisi. Il risultato finale è straordinario. Aggiungiamo poi ancora una disceta efficienza di 93.4 . Il livello di ascolto è davvero eccezionale, si verifica il famoso fenomeno della sprizione dei diffusori, […]
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Aeron A1 quasi Gainclone


Per testare questo ampli ho usato le Tannoy Cheviot  e in comparativa un Galactron MK2120, sono due pezzi di assoluto riferimento (per me) l’ultimo listino per il Galactron era di 1350 euro, per l’Aeron di 189 euro, si tratta di due amplidicatori appartenenti a classi diverse. Presupposti per l’Aeron A1: ottima implementazione toni escludibili, molti ingressi, connettori di livello, i finali sono due lm3875, molto amati dagli auto costruttori per la realizzazione del GainClone.  Appena acceso si comporta subito bene e poi scaldando anche meglio. Il livello di definizione è alto, la musica è molto piacevole, ampli davvero di tutto rispetto sopratutto nella sua fascia di prezzo. Paragonato al Galactron evidenzia minore controllo sui wooferoni Tannoy, scena più piccola e meno tridimensionale, medio alti e voci meno fini. A scuola prende un 7.5/10
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Technics SB-CS60


Una delle cose migliori dell’hi-fi sono le sorprese. Trovare oggetti stupefacenti e godibili. I Technics SB-CS60 nessun audiofilo li degnerebbe della ben che minima attenzione. E invece suonano! Mettetegli dietro una sorgente ed un amplificatore come si deve e vanno molto bene, particolarmente mi ha stupito la tridimensionalità che è davvero stupefacente (davvero) e la limpidezza dei medio alti. Le voci sono belle! E non colorate. Difetti: beh il basso non è ben implementato, le possibilità del reflex sono davvero tirate al massimo, il basso è gonfio in maniera innaturale, presente anche troppo e poco definito. Gli alti arrivano qualche volta ad essere un pochino pungenti, lasciando i medio alti comunque molto limpidi e davvero gradevoli.
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Tannoy System 600


Recensire Tannoy è un po’ difficile: ci ho impiegato un po’ ad acquistare per la prima volta questo marchio, ma poi è inevitabilmente amore. Si tratta di diffusori che danno quello che ricevono. Da dove partono in basso fino all’estremo udibile il segnale è davvero neutrale e preciso. Timbricamente quasi ineccepibile. Per cercare il pelo nell’uovo posso dire che quasi tutti i Tannoy sono implementati in bass reflex, che non è sicuramente mai la scelta migliore a livello assoluto. Il basso ha un qualcosa di morbido, che non è l’esatta riproduzione dell’origine ma ci impiega davvero poco a piacere. La tenuta in potenza di questo modello è davvero ottima. Un pochino meno neutrali in prossimità del taglio del crossover e leggerissimamente meno dettagliati di altri sistemi Tannoy di alta gamma. Ma si parla sempre di peli nell’uovo: comunque c’è sia neutralità che dettaglio. Nessuna regolazione sul crossover e nessun biwiring. Bass reflex frontale per un semplice collocamento in ambiente. Il livello è molto alto. Si tratta di monitor near field. Prezzo all’origine 450 sterline, circa 600 euro. Ma è denaro ben speso.
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B&W DM 303


Ammetto di aver affrontato l’ascolto di questi diffusori con un po’ di diffidenza arrivando rirettamente da grandi sistemi, ma non volevo lasciare intentato un ascolto attento. Le ho pilotate con il fidtissimo Galactron MK 2120 sapendo che avrei avuto tutto quello di cui avevo bisogno. Ebbene ammetto di essere rimasto stupito. Pregi e difetto classici di diffusori di queste dimensioni sono naturalmente la capacità di dare un buon senso tridimensionale e la risposta per contro non riuscire ad arrivare tanto in basso. La risposta in frequenza invece si è rivelata piuttosto buona. A volte il basso mi è parso un po’ carente altre volte corposo a dovere. Probabilmente il bass reflex lascia un vuoto prima dell’ultima risposta in basso. I tweeter in metallo a me spesso piacciono perchè riescono a dare un dettaglio elevato per contro sono un po’ pungenti nelle voci e questi non si sottraggono a questa “regola”. Unico vero neo per quanto mi riguarda è il rispetto della timbrica, ho trovato una certa nasalià nel cantantato che mi ha indispettito. La tenuta in potenza è buona prima che il soundstage inizi a comprimersi. Il design è davvero molto accattivante senza griglie. Globalmente il giudizio è più che […]
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TDL Studio Monitor 1m – diffusori in linea di trasmissione


Un’altro paio di splendidi diffusori da cui mi sono separato con rammarico. I TDL Studio Monitor 1m seguono gli Studio Monitor 1 si differnziano  per il tweeter posizionato sopra al woofer anzichè sotto e il woofer in alluminio. Diffusori davvero splendidi, sia a livello realizzativo ed estetico che di resa sonora. Sono davvero equilibratissimi su tutta la gamma, con un basso che scende tanto (28hz) senza mai essere maleducato. Messaggio sonoro davvero nitidissimo e brillante, la scelta dell’alluminio nel tweeter si fa sentire e quindi il carattere si rivela essere freddino. Rispetto alle IMF TDL 80 sono dei diffusori decisamente più near field. Il basso scende ma l’aria mossa non è quella del woofer ovale delle IMF (si tratta comunque di un 6”). Le ho sentite qualche volta impastare un po’ alzando il volume e non ho capito se erano loro o il mio ampli che andavano in affanno (ma forse spinto dall’entusiasmo stavo davvero esagerando con il volume). Ascolto esaltante, sono dei diffusori completi per qualsi genere di musica. Dati di targa: Transmission line da pavimento 2 vie 1 woofer a membrana metallica 1 dome tweeter a membrana metallica frequenza crossover 2000hz risoposta in frequenza 28-20000hz 8 ohm 120 […]
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IMF TLS 80IIa – diffusori in linea di trasmissione


Lo sapevo che prima o poi ci sarei cascato: di aggiungere una nuova sezione al mio blog, quella relativa all’HI-FI. Mi piace l’HI-FI come ad altri il calcio e come alle donne fare a maglia e il decoupage. Non che un uomo non possa fare a maglia o una donna non possa seguire il calcio, ma nella norma se andate ad un incontro di amanti dell’HI-FI non ci trovate mai una donna, mai! E pensare che molte femmine hanno le orecchie ancora più fine dei maschietti. Comuque, mi sono venduto, nella mia smania di cambiamento, i miei IMF TLS 80IIa, spaventosi nel nome ancora di più nell’aspetto. Non sono un pezzo di design … a me comunque piacciono tantissimo anche a livello estetico. Veniamo al dunque: si tratta si una coppia di mostri che sembrano e occupano lo spazio di un paio di frigoriferi, non sono il pezzo definitivo dell’HI-FI, ma comunque sono un gran bel pezzo. Classe inglese, anno di nascita 1980: anziani si, vintage! Solo per estimatori, ma di malati come me in giro ce ne sono. Dati di targa (parlano inglese): Dimensions 39 ¾” x 16 ¾” x 19 ¾” wide 101 cm x 43cm x 50cm […]
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Carmine Torchia concerto a Torino, doppia serata


Doppia serata a Torino per Carmine Torchia, 14 novembre 2013 alla Vetreria, 15 novembre 2013 ai Bagni Municipali.
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Carmine Torchia ha fatto “Bene”.


La prima volta che ho incontrato musicalmente Carmine Torchia fu durante Musicultura 2012. Premettiamo che non sono un grande estimatore della musica italiana, ma ammetto anche che non la conosco molto bene, in quanto ho sempre prediletto la musica cantata in lingua inglese. Musicultura è stata per me una piccola rivoluzione perchè ho scoperto che, accanto ai big (che continuano a non incontrare per niente i miei gusti – quelli che passano da San Remo per intenderci), c’è un mondo di musicisti meno noti davvero di grandi capacità, talento e abnegazione. Per amore della musica vivono una vita coraggiosa di sacrifici (e spero per loro anche di grandi soddisfazioni), perchè vivere di musica non è semplice. Il livello che ho conosciuto a Musicultura è stato davvero alto. Tra questi giovani, o sarebbe meglio dire tra queste giovani leve del festival di Recanati, ho potuto apprezzare anche Carmine che, a distanza di 5 anni dal suo disco d’esordio Mi pagano per guardare il cielo, ci propone un nuovo lavoro: Bene. Al primo ascolto il disco non mi ha convinto completamente. Di primo acchito Carmine Torchia mi è sembrato snaturato dalla sua dimensione di artista live (o almeno dell’essenza che io percepisco), […]
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Curiosità musicali: Tiromancyno dei …. Tiromancino


Correva l’anno 1992 che i Tiromancino pubblicavano un primo album  davvero discutibile ad iniziare dalla copertina. Certo erano i primi anni ’90 e i musicisti erano confusi nel passaggio dagli agghiaccianti anni ’80 (musicalmente) … ma l’album è davvero scarsino a tratti imbarazzante con un Federico Zampaglione che emula Umberto Tozzi. Nel sito ufficiale dei Tiromancino, le informazioni relative a questo disco sono omesse, ed al loro posto vi è la dicitura Il materiale relativo a questo disco non è volutamente disponibile: “perché purtroppo lo ritengo uno dei cinque dischi più brutti nella storia dell’umanità.” Secondo le parole dello stesso Zampaglione. Unica possibilità sul web di ascoltare qualche traccia è su spotify . Per fortuna i Tiromancino non si sono demoralizzati e hanno provato ancora, fino a realizzare solo 3 anni dopo Alone alieno che secondo me è rimasto il loro lavoro migliore. Una divertente recensione su www.orrorea33giri.com .
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